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Mav- MALFORMAZIONE ARTERO-VENOSA

CHE COSA SI INTENTE PER MALFORMAZIONE ARTERO-VENOSA

Per Malformazione Artero-Venosa(MAV)si intende una lesione congenita, cioè presente fin dalla nascita. Essa interessa l’encefalo e/o il midollo spinale. In sostanza, si tratta di un anomalo groviglio di vene e arterie che si forma durante lo sviluppo del sistema vascolare e, al suo interno, non vi è parenchimia funzionante. Inoltre, nella malformazione Artero-Venosa non vi è letto capillare pertanto il sangue circola attraverso canali vascolari tortuosi e dilatati.

MANIFESTAZIONI CLINICHE

La malformazione Artero-Venosa è solitamente una malformazione asintomatica. Infatti, solo il 12% dei casi sviluppa sintomi nel corso della vita. Tra i più comuni si annoverano: Cefalea, crisi epilettiche, deficit neurologici e sanguinamento. Quest’ultimo è causato da una rottura della parete vascolare dovuta ad un aumento del flusso ematico.
L’emorragia nel 50% dei casi può rappresentare un pericolo per la vita del paziente o portare alla perdita permanente di alcune funzioni cerebrali, ma esistono anche casi di sanguinamenti lievi e clinicamente poco importanti. Il rischio di sanguinamento non è il medesimo per tutti i pazienti e anche per la stessa persona varia nel tempo.

DIAGNOSI DELLA MALFORMAZIONE ARTERO-VENOSA

Dal momento che solitamente è asintomatica, una Malformazione Artero-Venosa viene spesso scoperta casualmente, durante TAC e Risonanze Magnetiche eseguite per altri motivi. Diagnosticare una MAV sta diventando sempre più semplice grazie al continuo progresso di queste tecniche di imaging.
Qualora i suddetti esami mettano in evidenza un’alterazione dei vasi cerebrali e si sospetti la presenza di una MAV, si procede ad altri esami più specifici. Ad esempio, gli aneurismi cerebrali vengono solitamente diagnosticati con un esame detto “angiografia cerebrale”. Esistono poi metodiche meno invasive, l’angio-TC e l’angio-RM che, tuttavia, non possono attualmente sostituire completamente l’angiografia.

TRATTAMENTO

Allo stato attuale dei fatti, le malformazioni Artero-Venose possono essere curate nel 5%-10% dei casi. Il trattamento prevede il ricorso ad una serie di terapie combinate al fine di garantire al paziente il minor numero di rischi. Si può intervenire chirurgicamente, oppure con trattamento endovascolare (si inietta del materiale embolizzante nel nidus allo scopo di interrompere la comunicazione artero-venosa). Un terzo tipo di intervento è la Radiochirurgia stereotassica, cioè la somministrazione di radiazioni ionizzanti. Dopo la rottura di una Mav è inoltre necessaria una riabilitazione specifica, in quanto il risultato è a tutti gli effetti una lesione cerebrale e come tale può determinare una emiparesi o emiplegia, tuttavia le cause di tali difficoltà motoria vanno ricercate nell’alterazione delle funzioni cerebrali che sottostanno al movimento. Pertanto la riabilitazione più indicata per rottura da MAV risulta essere la Riabilitazione Neurocognitiva.

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