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I numeri dell’ictus in Italia

DEFINIZIONE DI ICTUS

L’Ictus è una patologia che insorge all’improvviso e che interessa l’encefalo. In sostanza, si verifica quando viene ridotto l’afflusso di sangue a una parte del cervello, privando il tessuto di nutrimento e di ossigeno. Esistono tre tipi di ictus: ictus ischemico, ictus emorragico e attacco ischemico transitorio. In tutti e tre i casi è necessario un intervento tempestivo al fine di contenere il danno e di scongiurare possibili complicazioni.

PRINCIPALI SINTOMI DELL’ICTUS E FATTORI DI RISCHIO

Riconoscere l’insorgenza di un ictus è fondamentale per salvare la vita al paziente. I principali sintomi sono: problemi nel camminare (vertigini, scivoloni, perdita di equilibrio, difficoltà di coordinazione), problemi nel parlare o nel comprendere (afasia, confusione, balbettio), paralisi, intorpidimento, difficoltà nella vista, mal di testa improvviso e lancinante, stato di coscienza alterato, vomito. Esistono dei fattori che aumentano il rischio di ictus: fumo, diabete, ipertensione, consumo di alcool, ridotta attività fisica, ipertrofia ventricolare sinistra ecc.

L’ICTUS IN ITALIA: STATISTICHE E INCIDENZA SULLA POPOLAZIONE

Secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, ogni anno in Italia si verificano circa 200.000 casi, di cui solo il 20% sono recidive. Nel nostro paese 913.000 soggetti hanno avuto un ictus e sono sopravvissuti, ma hanno riportato gravi conseguenze a livello cerebrale. Questa patologia rappresenta infatti la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. L’ictus colpisce prevalentemente gli anziani e il range è compreso tra i 65 e gli 84 anni. Colpisce di più gli uomini, ma anche le donne non vengono risparmiate. L’ictus può colpire maggiormente le persone che svolgono turni lavorativi irregolari o che lavorano di notte. Sfortunatamente il fenomeno cresce costantemente ed è causato dall’invecchiamento della popolazione. In Italia, infatti alcuni fattori quali la diminuzione delle nascite e la riduzione del tasso di mortalità stanno portando ad un aumento delle persone anziane rispetto alla popolazione giovanile.
Secondo i dati statistici, nel 82% dei casi si tratta di ictus ischemici. Ne sono colpiti principalmente gli anziani e l’età media è di 70 anni. L’ictus emorragico colpisce invece soggetti più giovani, con un’età media che si aggira attorno ai 50 anni. Negli ultimi anni questa patologia sta interessando anche soggetti giovanissimi, a causa del peggioramento dei fattori ambientali. Solitamente, il 20% dei soggetti non riesce a sopravvivere e decede nel giro di un mese.

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