Rss Feed Tweeter button Facebook button Linkedin button Youtube button

L’infarto rosso: cos’è e a che cosa è dovuto

Siamo abituati a pensare che l’infarto sia esclusivamente un problema che coinvolge il cuore, invece la patologia può colpire anche altri organi del corpo umano procurando conseguenze più o meno gravi.

Letteralmente il termine “infarto” sta a indicare la necrosi, cioè la morte, di una determinata parte di tessuto. Questa avviene quando l’arteria che porta ossigeno a un organo viene occlusa a causa di un embolo o di un trombo e il flusso di sangue si interrompe.

Infarto bianco e infarto rosso

Nonostante le conseguenze siano le stesse, l’infarto può avvenire in due modi diversi in base alla struttura anatomica della zona colpita. Se l’organo è normalmente irrorato da arterie terminali, come ad esempio il cuore, il rene o la milza l’occlusione impedisce totalmente l’apporto di sangue, il tessuto diventa bianco e, privato dell’ossigeno, muore lasciando una cicatrice a forma di cono, con la punta rivolta verso l’origine dell’occlusione. In questo caso si parla di infarto bianco.

Quando invece l’organo infartuato subisce un eccesso di irrorazione si parla di infarto rosso; l’organo appare di color rosso cupo ed è comunque evidente la cicatrice cuneiforme.

L’infarto rosso colpisce per lo più gli organi in cui esiste una doppia circolazione, come nel polmone o nell’intestino; qui l’occlusione non impedisce totalmente l’afflusso di sangue, ma sconvolge la normale circolazione facendo sì che il sangue arrivi in quantità eccessive al tessuto mediante i vasi sanguigni circostanti; una volta che è stato assorbito tutto l’ossigeno disponibile, il sangue ristagna e il tessuto muore. Questo tipo di infarto si manifesta anche quando si inverte il flusso sanguigno di una vena occlusa e parte del sangue venoso refluisce irrorando eccessivamente l’area infartuata e creando delle sacche di sangue ristagnante; in questo caso si dice che il tessuto è “infarcito” (parola da cui deriva il termine “infarto”).

La presenza di liquido nei tessuti colpiti da infarto rosso, fa sì che la necrosi sia di tipo colliquativo, che comporti cioè una specie di liquefazione del tessuto dovuta a particolari processi enzimatici causati dal ristagno di sangue.

Sintomi e conseguenze dell’infarto rosso

Il soggetto colpito dall’infarto rosso accusa un dolore fortissimo all’organo infartuato e nel 50% dei casi va incontro a coma acuto. Esami radiografici e arteriografie rendono possibile al medico specializzato definire al meglio il tipo di infarto subìto per poterlo trattare nel migliore dei modi. Nella maggiorparte dei casi vengono prescritti farmaci trombolitici e anticoagulanti e solo nei casi più gravi si giunge all’intervento chirurgico per tentare di eliminare l’ostruzione dell’arteria.

Ovviamente la gravità delle conseguenze di un tale trauma dipende anche dall’organo colpito. È sicuramente difficile recuperare le complicanze di un infarto cerebrale, ma generalmente un’alta percentuale di casi prevede delle conseguenze che si possono facilmente tenere sotto controllo. Il tessuto cicatriziale prodotto negli organi colpiti da infarto rosso viene riconosciuto dall’organismo come qualcosa di alieno al corpo enormalmente va incontro a infiammazione con conseguente febbre e leucocitosi (aumento dei globuli bianchi).

Inoltre la cicatrice che si forma assottiglia sensibilmente la parete dell’organo colpito, così da predisporre il paziente al rischio di ernie.

Come è fin troppo noto, esiste una percentuale di infarti che evolve in decesso, come nel caso dell’infarto all’intestino quando non viene diagnosticato per tempo e viene quindi trascurato, ma molte volte l’infarto regredisce spontaneamente o rimane comunque asintomatico.

Prevenzione

Come per tutte le malattie circolatorie vale anche per l’infarto (bianco o rosso che sia) il vecchio detto “prevenire è meglio che curare”, soprattutto se la prevenzione consiste in qualcosa di semplice e piacevole come una ginnastica leggera o delle passeggiate a passo svelto che nella bella stagione risollevano anche l’animo, oltre che il fisico. Come sempre poi l’alimentazione sana ed equilibrata è fondamentale per mantenere l’elasticità dei vasi sanguigni e il sangue pulito da sostanze nocive: frutta e verdura non devono mai mancare nelle tavole apparecchiate e quando le temperature lo permettono è possibile unire l’utile al dilettevole organizzando una piacevole escursione con una gustosa insalata di riso e una bella macedonia nello zaino.

Leave a Comment


4 × sei =