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Plasticità del cervello nel recupero post ictus

Quando a causa di emboli e trombi il sangue non riesce ad irrorare adeguatamente il cervello si crea un danno cerebrale dovuto all’ictus con conseguenti gradi diversi di deficit neurologici e funzionali. L’emiparesi destra o sinistra, secondo l’emisfero cerebrale danneggiato, è una frequente eventualità che si verifica perché il cervello quando è integro possiede una rappresentazione delle funzionalità del corpo, rappresentazione che viene a mancare quando il SNC è danneggiato.

Cos’è la plasticità del cervello

E’ scientificamente provato che le alterazioni del movimento sono dovute alle alterazioni delle funzioni cognitive ed è quindi evidente che l’ictus è un danno subito dal cervello e non dai muscoli. In tale senso la riabilitazione dopo l’ictus deve essere mirata: si tratta infatti di recuperare i processi cognitivi che rendono possibile le funzioni. Infatti per plasticità cerebrale si intende una specifica peculiarità del cervello che consiste nel modificare struttura e funzioni sulla base delle esperienze che vive. Devono infatti essere vissute esperienze appropriate per ottenere un recupero motorio: dopo essere stati colpiti da ictus la plasticità cerebrale rappresenta un importante occasione di recupero.

Plasticità cerebrale e recupero

Quando si subisce una lesione al cervello la zona lesionata che svolgeva determinate funzioni cessa la sua attività che però può essere assunta da una zona vicina o da una non limitrofa. Inoltre è ampiamente documentato come un trattamento riabilitativo precoce può ampliare la zona corticale sottostante a una determinata funzione: questa particolarità è la plasticità che riguarda le zone corticali vicine a quella colpita e su cui si può attuare un rimodellamento cerebrale finalizzato al recupero.

Come avviene il rimodellamento

Non solo l’emisfero cerebrale sano svolge un’azione che tende a compensare il danno subito dall’altro emisfero ma attraverso la riabilitazione viene stimolato il tessuto che crea le condizioni per l’apprendimento di nuove capacità motorie poiché i neuroni danno vita a nuovi percorsi. Avviene così una riorganizzazione delle funzioni cognitive attuata con meccanismi specifici attraverso la neuroplasticità: apprendere nuove capacità motorie per chi non è affetto da alcun danno cerebrale e recuperare abilità perse a causa di un danno hanno meccanismi simili. Si tratta cioè avviare un processo di apprendimento basato sulla capacità plastica del cervello grazie alla quale possono essere compensate le carenze funzionali. Il trattamento riabilitativo deve essere mirato: il nuovo apprendimento si basa sull’esperienza che stimolando la plasticità migliora funzionalità motoria e comunicazionale.

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